Pillole d'Abbazia
Alfredo Ildefonso Schuster Cardinale, Vescovo
Roma, 18 gennaio 1880 – Venegono Inferiore, Varese, 30 agosto
Montecassino-Terracina
La Concattedrale di San Cesareo a Terracina fu edificata tra
Abbazia di Montecassino- La Cella di San Benedetto
Nella zona antica dell’Abbazia si trova la Cella di San
San Pietro liberato dall’angelo
Nella cappella dei Santi Pietro e Paolo, all’interno della Basilica
San Giovanni Battista
Nel giorno in cui la Chiesa ricorda san Giovanni Battista,
Abbazia di Montecassino -Le porte bronzee della Cattedrale
Tre porte bronzee concedono l’accesso alla Basilica Cattedrale dell’Abbazia di
I putti
Sulle balaustre del presbiterio si trovano i putti forgiati nel
LE STATUE DEL CHIOSTRO DEI BENEFATTORI
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Roberto il Guiscardo
Roberto il Guiscardo fu amico dell’abate Desiderio e un grande...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Lotario Tertio
Da manoscritti conservati in loco risulta che Lotario III giunse...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Enrico II
Enrico II, imperatore di Alemagna, giunse a Montecassino malato e...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori -Carlo Magno
L’elezione dell’abate Teodomaro (777/778) di origine franca, segnò inevitabilmente, anche...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Gisulfo Duca Di Benevento
San Benedetto verso l’anno 529 fondò l’abbazia di Montecassino nell’acropoli...
Abbazia di Montecassino-Chiostro dei Benefattori – Nursia ed Eutropio, i genitori di San Benedetto
BENEDICTUS FRUCTUS VENTRIS MEI e BENEDICTUS FILIUS MEUS Il padre...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Abicio Tertullo Patricio
Nei primi anni del 6° secolo San Benedetto aveva fondato...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – San Gregorio Magno
San Gregorio Magno fu il primo monaco ad essere eletto...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Papa Gregorio II
Gregorio II, nato Gregorio Savelli, della famiglia romana dei Savelli,...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Papa Zaccaria
Poco si sa della sua vita precedente all’elezione al Soglio...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Papa Vittore III
Di nobile origine longobarda (e battezzato col nome di Dauferio),...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Papa Benedetto XIV
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori Papa Benedetto XIV,...
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori – Papa Benedetto XIII
Abbazia di Montecassino – Chiostro dei Benefattori Il disegno originale...
Come raggiungere l’Abbazia di Montecassino ed il Cimitero Polacco
Notizie sull’Abbazia di Montecassino
L’abbazia di Montecassino è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. È il monastero più antico d’Italia insieme al monastero di Santa Scolastica. Sorge a 516 metri sul livello del mare.
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ne gestisce il patrimonio storico-artistico tramite il Polo museale del Lazio, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Storia
Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un’antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo, situato a 519 metri sul livello del mare, ha subito nel corso della sua storia un’alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni.
Alla comunità monastica si accedeva presso la chiesa di San Martino, stabilita da San Benedetto nel tempio dell’acropoli, nella zona sud-occidentale rispetto all’attuale monastero, in una zona meno impervia.[1] In cima al monte vi era l’oratorio di San Giovanni, stabilito dal santo sul luogo di un’ara di Apollo, secondo quanto ci ha tramandato Gregorio Magno: in questo oratorio Benedetto volle esser sepolto assieme alla sorella Scolastica.[1]
Attorno al 580, durante l’invasione dei Longobardi, il monastero venne distrutto per la prima volta dai longobardi di Zetone[1] e la comunità dei monaci, con le spoglie del santo fondatore, dovette riparare a Roma, trovando ospitalità presso il Palazzo del Laterano[2]. Ricostruita intorno al 718 sotto l’impulso di Petronace di Montecassino, l’abbazia venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell’883, venendo riedificata per volere di papa Agapito II solo nel 949. Per tutto il medioevo, l’abbazia fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell’antichità.
Testimonianze storiche del più alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli. Il più illustre dei suoi abati fu forse Desiderio – il futuro papa Vittore III (sepolto nell’abbazia stessa) – che alla fine dell’XI secolo fece ricostruire completamente l’abbazia e ornò la chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici, il cui riflesso si può ancora scorgere in quelli che lo stesso abate fece eseguire in Sant’Angelo in Formis.
Dal Chronicon cassinese di Leone Marsicano sappiamo che l’abate Desiderio impiegò sforzi e capitali notevoli per la ricostruzione della chiesa abbaziale, compiuta nei soli cinque anni dal 1066 al 1071, utilizzando materiali lapidei provenienti da Roma e facendo venire da Costantinopoli anche mosaicisti e artefici vari. La maggior parte delle decorazioni – della chiesa e dei nuovi ambienti del monastero successivamente riedificati – erano costituite da pitture, in maggior parte perdute e delle quali conosciamo soltanto alcuni soggetti, come le Storie dell’Antico e Nuovo Testamento nell’atrio, di cui si conservano interamente i tituli scritti dall’arcivescovo di Salerno Alfano.
Distrutta da un terremoto nel 1349 e nuovamente ricostruita nel 1366, l’abbazia assunse nel XVII secolo l’aspetto tipico di un monumento barocco napoletano, grazie anche alle decorazioni pittoriche di numerosi artisti tra i quali Luca Giordano, Francesco Solimena, Francesco de Mura, Paolo de Matteis e Sebastiano Conca. Fra il 1930 e il 1943 il monastero era raggiungibile grazie alla funivia di Cassino, distrutta durante la seconda guerra mondiale.
Fonte: it.wikipedia.org