Nel maggio del 1913 l’Abbazia di Montecassino vide nascere la prima Stazione Radiotelegrafica privata approvata dal Governo italiano. Ecco quanto don Bernardo Paoloni scriveva “… il 14 maggio, dopo due giorni di lavoro indefesso, il Telegrafo Marconi faceva giungere a Montecassino, senza però disturbarne la quiete, l’eco della febbrile attività che agita nelle più lontane regioni tutti i mortali. … Uno di questi vantaggi, ma neanche il principale, è la comodità di poter avere ogni giorno notizie meteorologiche di quasi tutto il mondo e le previsioni che sono in grado di formulare gli Uffici Centrali di Meteorologia. … due volte al giorno, alle12 e alle 18, la Torre Eiffel comunica per telegrafo senza fili, a quanti sono in grado di poterle ricevere le notizie meteoriche di molte città di varie nazioni e perfino dell’America. … Ognuno comprenderà che siffatte indicazioni avute con tanta sollecitudine, permettono ad un direttore di Osservatorio di poter dare qualche risposta circa il tempo che si avrà domani , ciò che no è possibile con i solo dati meteorologici locali.”
Avere notizie meteorologiche giornaliere da quasi tutto il mondo, colloquiare con i principali Uffici Centrali di Meteorologia, avere contatti con la stazione della Torre Eiffel di Parigi, all’epoca, era cosa fuori dal comune e riservata solo a pochissimi Osservatori. Quanto avveniva nei locali dell’Osservatorio di Montecassino, oggi può sembrare cosa di ordinaria amministrazione, ma non bisogna dimenticare che stiamo parlando dell’Italia del 1913 con una industrializzazione precaria e mal distribuita, e alle soglie della I Guerra mondiale. Sempre riguardo l’istallazione della Stazione R.T. don Bernardo Paoloni aggiungeva “… io penso che una stazione r.t. ricevente è uno degli apparecchi più utili ad un osservatorio di primo ordine perché può fornire tanti dati di osservazioni di osservazioni nuove di fenomeni sconosciuti, o almeno poco studiati. La cuffia ci fa sentire, in un linguaggio che conviene ben apprendere, tante cose più interessanti ancora dei telegrammi meteorici: voglio alludere specialmente alle perturbazioni atmosferiche che si possono avvertire ascoltando con la cuffia di una stazione r.t.” Lo studio delle correlazioni tra i fenomeni atmosferici e i disturbi radio avevano da sempre appassionato il giovane Monaco Benedettino e a tal proposito continuava : ” … Chi infatti ha avuto occasione di ascoltare qualche radiotelegramma, sa bene che spesso la ricezione è disturbata da perturbazioni atmosferiche più o meno forti, più o meno frequenti. In alcuni giorni regna una calma assoluta, in altri si sente un debolissimo ma continuo scoppiettio; in altri questo è più forte e continuo ed è accompagnato da colpi secchi e prolungati. Altre volte, e cioè quasi ogni giorno, non si avverte il continuo scoppiettio, ma solo i colpi più forti dei quali se ne possono contare 1, 2, 10, 15 in un minuto intiero e questi colpi sono deboli o forti, secchi e brevi o abbastanza prolungati. Quando queste scariche raggiungono un certa intensità vengono registrate da un ceraunografo…. ed allora annunziano che vi è qualche temporale lontano, che esso si sta avvicinando. … A Montecassino dove già da due anni l’aerologia si era unita alla meteorologia, bene a proposito si è aggiunta anche la radiotelegrafia …. la radiotelegrafia, scoperta nell’applicazione pratica del nostro Marconi, è diventata un patrimonio internazionale, tutti hanno il diritto di sfruttarla, ma più di tutti ne ha il diritto chi le fu madre, la Scienza.“
Nel 1928, don Bernardo Paoloni, fondò il Servizio Radioatmosferico Italiano “…allo scopo di organizzare, disciplinare e approfondire, a mezzo radio, gli studi sulle perturbazioni elettromagnetiche dell’atmosfera, e nell’intento di approntare ampio materiale sperimentale dal quale sia agevole trarre conclusioni sicure sul comportamento di tali fenomeni, che trovano nella radio un preciso mezzo di rilevazione..“.
Un anno dopo Guglielmo Marconi, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, lo nominò Membro del Comitato Nazionale Geodetico – Geofisico. In una lettera che dedicò all’amico Bernardo Paoloni lo scienziato scrisse: “ Quanto al Servizio Radioatmosferico Italiano debbo dire che esso svolge un’azione preziosa per le radiocomunicazioni e che tutti i collaboratori di esso possono a ragione essere orgogliosi del lavoro che compiono”.
Fonti : B. PAOLONI La Stazione R.T. dell’Osservatorio di Montecassino
Nella foto è ben evidente l’antenna della stazione radio che si estende tra la cupola dell’osservatorio e la torre opposta.
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